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Una distesa di mulini a vento, un tramonto, specchi d’acqua che pare si incendiano e poi mucchi bianchissimi, come candida neve, di sale. Chi avrebbe mai immaginato che da uno dei paesaggi più suggestivi della Sicilia potesse venir fuori uno dei prodotti più apprezzati nel mondo,il sale di Trapani!
Il sale è importantissimo per l’alimentazione umana, conferisce sapore ai cibi, consente la conservazione di alcuni prodotti come insaccati, i prosciutti di Parma, i formaggi dei caseifici di Ragusa,la bottarga, conserve varie.
Le saline di Trapani e dello Stagno sono fra le più importanti ed antiche d’Italia, probabilmente impiantate dai Fenici e sfruttate fino ad oggi, circa 2000 ettari di laguna che hanno consentito all’esportazione del sale siciliano di Trapani di arrivare fino alla fredda Norvegia.
I mulini a vento, catturavano il vento e poi,l’energia eolica consentiva il movimento delle viti di Archimede che avevano il compito di portare l’acqua di mare da un bacino all’altro. Un articolato sistema di vasche entro cui l’acqua doveva passare cominciando dalle vasche fredde, per passare alle vasche di acqua cruda o retrocalde, poi alle ruffiane o messaggere, fino alle vasche calde. Le vasche diventano sempre meno profonde e più numerose così il sole col suo calore prosciuga l’acqua lasciando affiorare i cristalli di sale.
La natura fa la metà del lavoro, ci vuole quindi acqua di mare, vento, sole (per 5-6 mesi), clima asciutto, poche piogge e un terreno molto vicino al mare come quello che si estende da Trapani a Marsala. Nei mesi di luglio ed agosto inizia la produzione del sale.
Il sale viene raccolto a mano dall’uomo con pale e carriole, si fanno poi i caratteristici cumuli bianchi davanti alle vasche che vengono ricoperti da tegole di terracotta per evitare che i cristalli di sale si aggreghino fra loro.

Oggi molti dei mulini ormai in disuso sono stati restaurati in quanto beni culturali, altri rimangono ancora così, la zona è diventata riserva naturale come le “Saline di Trapani e Paceco” giacchè la fauna in queste zone è davvero ricca.

I prodotti che si ottengono sono molto utilizzati nello slow food, si tratta del fior di sale e del sale grigio.
Per la tutela del prodotto tipico trapanese sono stati istituiti diversi consorzi sia per difendere l’identità del sale marino che per promuoverne il consumo. E’ un progetto futuro quello di guadagnare il “Marchio di Qualità Sale Marino di Trapani”, credo doveroso dopo 3000 anni di produzione con un sistema assolutamente eco-compatibile.

Il fior di sale è un tipo di sale molto leggero che si deposita ai bordi delle vasche grazie al vento che lo trasporta. Un sale finissimo che contiene più magnesio e potassio e meno cloruro di sodio rispetto al sale da cucina che usiamo in genere. Più solubile grazie alle sue proprietà organolettiche, ne basta poco per insaporire i piatti. Utilizzato dai maggiori chef del mondo.

Il sale grigio è privo di qualsiasi trattamento chimico, raccolto e confezionato a mano ricco di iodio, potassio, magnesio e fluoro.

Mappa di Trapani